Io, malgrado
il nome esotico che mi porto appresso, sono romano de Roma, di
padre cileno e mamma sicula. Romano nato a Roma ma anche mezzo
maremmano. Nel senso che da quando sono cittino frequento assiduamente
e continuamente la bassa Maremma, mi dimezzo, mi bilico, alligno
tra Orbetello e Capalbio, sono semistanziale in località
Ansedonia. Da molto prima che diventasse un carnaio di vippaio.
Per questo, mi è caro segnalare che tra le verdi colline
che circondano Saturnia - zona d'elezione dell'arte contemporanea
sin da quando il grande Gastone Novelli la scelse come base operativa
- torna «Arti
In Campo» [quest'anno
alla terza edizione], festival atipico di Artisti e Non Artisti
all'aria aperta, sull'amaca
e in carrozzone.
In carrozzone sì, ma un carrozzone
ben diverso da quello degli intruppati raccomandati che sgomitano
per occupare i posti di potere da dove è più gratificante
e remunerante farsi vedere.
Arte e non arte, avanguardia e tradizione si danno convegno a
Murci, tra i ruderi
di un tempio noto come Chiesavecchia
che dà pure il nome al campo
in questione.
Infatti, questo Festival si svolge in tutta semplicità
in un campo - seppure
provvisto di elettricità
- tra installazioni
biodegradabili, tende,
capanne, vagoni da circo
e cantieri aperti
ai mille artieri espressi dalla creatività in libertà.
Tra le molte novità di quest'anno: i
«Punti Amaca»
per meditazioni dondolanti, le «Terapie
Benessere», il «Vagone
Van Gogh» e la «Oasi
Morra», spazio deputato al gioco popolare della morra
che altrove è proibito, perseguitato da leggi inique,
da disposizioni ambigue.
In Campo si incontrano, ma non si scontrano, tra gli altri, Patrizia con le sue
stoffe trapunte, Luciano che tesse e insegna
la tessitura a mano, Eva
che feltra la lana di pecora, Maia e Nicola che intarsiano
mosaici nel
cemento, Gaby che modella l'argilla arzilla del lago, Barbara che guida
natur-pratiche di meditazione, Carlo che spiega la medicina tibetana
pur senza avere la patente di sherpa. Mentre Filippo e Savino
fanno «space music»,
Elia e Muriel
ristorano i convenuti,
porgono i loro saluti agli ospiti. Suoni e performance, proiezioni
e installazioni, workshop
e corsi: il Campo si
apre ai molteplici ingegni, residenti o in transito estivo per
le vie di Maremma.
Il Festival si è aperto con la «Festa Inaugurale»
sabato 31 luglio: una serata di luna
piena dalla quale si sono astenuti i lupi mannari, i
madonnari, sono intervenute gradite
streghe, falene e cani ululatori.
Poi, fino al 30 agosto, tutti i giorni dalle 18 alle 20 e tutti
i giovedì fino alle 24: Open
Gallery, Punti Amaca,
BeroBar, Tapas,
Vagone Van Gogh, Carrozza Trapunte, Casina Tessitori,
Internet Point...
Pablo
Echaurren
CINEMA
Giulietto Superotto, proietterà all'aperto autentiche
pellicole del secolo scorso (dicesi XX) dalla sua cineteca personale.
Ogni venerdì.
AGRICOLTURA
NATURALE:
Semi Liberi e semi-freddi
Si tratta del gruppo di agricoltura naturale basato al Centro
Popolare Autogestito CPA Fi-Sud: confettano semi vari nell'argilla
in quantità industriale, per mezzo di una betoniera azionata
da una bicicletta e poi li lanciano in zone selvagge e/o desertiche
a scopo oriticolo, agricolo e forestale, senza zappe né
aratro né concimi, seguendo l'esempio di Matsanobu Fukuoka.
La famosa agricoltura del non-fare. Oltre alla loro betoniera,
i Semi-Liberi mettono in Campo pure anche i Semifreddi, con la
loro gelatiera. Sarà anche questa messa in moto da una
bici?
INOLTRE
Varie
impreviste opere, tra cui le Piramidi Biodegradabili, in vetro o segatura
compressa, alla mercé dei venti, degli elementi,di formiche
e animalacci inevitabili, perché si vive nell'impermanenza...
o no? Tale è la sorte infatti, del bersaglio per dardi da bar:
trafitto come un sansebastiano, bucherellato e gettato nel fuoco. Meno biodegradable,
ma pur sempre biologico, il muro a secco a sud della Chiesa.
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