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LA CASA GLOBALE
cantiere nomade di arte pubblica

Sembra che il mondo diventi un villaggio globale ma c'è ancora una certa confusione. Cose, uomini e immagini vanno circolando e scontrandosi per il nostro piccolo pianeta. Per raccogliere in pace tutto questo caos, bisogna costruire una casa comune.
Questa Casa Globale va costruita un po' alla volta: come una conchiglia. La spirale della conchiglia ha ispirato già il progetto della Torre di Babele. Quella volta però, abbiamo commesso tre errori di fondo.
- Il primo fu di costruire una spirale chesi restringe verso il cielo, invece di una spirale che si espande verso la terra ... non poteva durare.
- Il secondo errore fu di costruire un blocco impenetrabile. Non aveva cavità interne. e nessuna profondità interiore: era una superficie unilaterale e senza rovescio... non poteva durare.
- Il terzo errore fu di progettare un cantiere fisso. In questo modo, uomini e materiali dovevano confluire in quell'unico centro, dove si costruiva l'immagine di un potere imperiale. Anche questo non poteva durare.
Infatti il progetto di Babele è fallito, ed è proprio da allora che gli uomini faticano a capirsi. Così oggi può sembrare impossibile costruire qualcosa di grande e durevole con tanti uomini, immagini e cose provenienti da tutto il pianeta.
Per fortuna ci è sempre rimasta una lingua globale, una lingua che tutti gli uomini possono comprendere. Questa lingua è la tessitura: abbiamo tutti a che fare con essa, abbiamo tutti addosso dei tessuti e persino un bambino può usare un telaio per tessere. E' vero che alcuni popoli vanno ancora in giro nudi e non usano il telaio, però sanno intrecciare bellissimi canestri e perciò conoscono anch'essi benissimo questa lingua globale. Le regole fondamentali della tessitura sono queste:
- guardati intorno,
- prendi quello che trovi nel tuo ambiente,
- trasformalo in fili,
- incrociali insieme.
Così è nata la nostra cultura di uomini. E' vero che abbiamo materialmente copiato dai nidi degli uccelli ma, con la stessa logica della tessitura, abbiamo poi intrecciato le nostre urla in un testo linguistico, ci siamo intrecciati noi stessi nei legami di parentela, siamo passati ai tessuti sociali e culturali più complessi fino all'immensa rete virtuale di Internet.

Siccome disponiamo sempre di questa lingua globale che è la tessitura, il progetto della Casa Globale è ancora umanamente possibile. Dobbiamo solo evitare i tre storici errori di Babele.
- C'e correggere l'errore primordiale della spirale che, partendo da terra, si restringe e si innalza verso il cielo. Perciò, la Casa Globale utilizza la collaudata struttura del tepee indiano. Il tepee è una casa nomade ma è sempre una casa. Il fascio di pali della casa Globale è però ricoperto da una lunga striscia tessuta invece che dalle tradizionali pelli di bufalo. Questa unica striscia parte dal vertice dei pali e li avvolge progressivamente: ecco fatta la spirale che si espande scendendo verso terra. Non resta che collegare tra loro i bordi della striscia man mano che questi si sovrappongono.
Non bisogna credere che la striscia a un certo punto finisca: basta annodare altri fili dietro al telaio e la tessitura della stessa striscia può continuare all'infinito su un nuovo ordito. Bisognerà invece prolungare i pali e collegarli ad nuovi pali in controspinta. Nel tepee tradizionale questi piloni non ci sono, ma si possono trovare nella architttura moderna.
Perciò, le dimensioni della Casa Globale sono teoricamente illimitate. In pratica, questa non deve superare il diametro terrestre, perché in caso contrario le verrebbe a mancare una solida base di appoggio. Comunque sia, è meglio avere l'umiltà di fermarsi molto prima. Infatti, il quarto errore di Babele è stato la superbia degli uomini. O forse è stato il primo.
Perciò, la casa globale verrà costruita con umiltà.
- Umile è la tecnica: la tessitura con il telaio a mano è un'arte primitiva e spesso femminile.
- Umile è la macchina: lo stesso telaio è tra i modelli più primitivi, inoltre è stato costruito con i ferri vecchi di un supermercato.
- Umili sono i materiali, sono anche questi di scarto: vecchi stracci, buste di plastica, gomme di ruota qualsiasi rifiuto che possa diventare filo.
- Umili sono gli artefici: sono gente qualunque, grande e piccina. Sono ammessi anche gli artisti che accettano di confondere il loro lavoro con quello di tutti gli altri.

- Ogni casa ha un interno, così il secondo errore di costruire un blocco impenetrabile: è già eliminato in partenza. Chiunque può entrare nella Casa Globale, accomodarsi e anche verificare com'è fatta la costruzione dall'interno, com'è fatto il suo rovescio.

- Rimane il terzo errore da correggere. Il cantiere non è più fisso ma è nomade, sicché la Casa Globale si costruisce in tanti posti differenti. Evitiamo così di trasferire tanti uomini e materiali, eliminiamo ogni immagine imperiale. Naturalmente bisogna sempre spostare la casa in costruzione ma questo non è un problema perché la Casa Globale è una tenda: si smonta, si sposta e si rimonta. E' già casa ma è ancora cantiere, perché la striscia, che già la sta coprendo, è ancora attaccata al telaio e può alimentarsi dal lavoro e dalle cose che gli uomini del posto le verranno ad offrire.

Un ultimo particolare: la Casa Globale ha un'apertura verso il cielo. Anche in questo rispetta il modello del tepee, che attraverso quel buco lasciava uscire il fumo ed entrare la luce. C'è un altro motivo: molti tessitori lasciano apposta un piccolo buco nel loro lavoro, perché l'anima non ci resti imprigionata.

Oslo, N - 97.11

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