Enrico Pea
La ballata della coperta versiliese
da: Museo dell'Arte Contadina di Serravezza,
filo da Paola Aringes
Foto: Piero Biasion
Tessuti Invisibili 1983
Ho fatto una coperta di tre teli,
di quelle che abbiamo visto stese al sole,
sui poggi di Capriglia, e nei filari,
sulle nostre pendie prima del pianto.
Ho fatto, una coperta di tre teli
e l'ho sfilacciata da tre parti:
le ho fatto le pannocchie con i nodi,
le ho fatto l'orlo dove si rimbocca.
E' grande: é per un letto d'apuani,
per uno di quel letti accosto al muro
dove ci sta l'immagin di Maria
l'olivo benedetto e gli abitini
e le storie dei Santi in poesia.
E' grande ed ha i colori di versilia,
ha il piripò dei nostri ravaneti
e ha l'abite dei nostri oliveti.
E' grande: è per un letto d'apuani,
letto gigante col saccon difoglie,
col saccone che brontola la notte,
perche stiano lontani i baffardelli.
E' grande:è per un letto d'apuani
Che dormon nudi con la loro mogliera
(e la demonia stà fra tutti e due
accovacciata per la tentazione).
E'grande: è per coprire anco la madia
del carro, e per le dodici bigonce,
porta i colori della nostra fede:
la stenderemo al nostro davanzale
quando passerà Cristo con i ladroni.
Servirà per i bozzoli da seme,
per appassire l'uva e pel granturco,
piegata in quattro farà lievitare
il pan di grano, e forse scalderà
le nostre ossa dentro il cataletto.
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