Ivano Vitali
anarchici
anonimi
Lorenzo Pezzatini
Istituto Arti Pubbliche |
9-11-0202
Dalle giornate di Firenze - Social Forum,
registriamo alcune presenze tessili o tessimili. Non pretendiamo
di avere visto tutto, tra i (secondo varie stime) 400 o 900.000
individui che, tra convegni e corteo, hanno aderito "ufficialmente"
a questo evento. Oltre a questi, occorre calcolare tutti quelli
che sono arrivati a Firenze per pura (o voluta) coincidenza.
Inoltre, tutti quanti a Firenze già ci stanno e non hanno
voluto nascondersi (come il noto Mc Donald, che ha chiuso e blindato
il suo fast-food, rimuovendo persino le sue insegne...)
Tra i tessili o tessimili,
che non hanno aderito "ufficialmente" all'evento, qui possiamo segnalare la sezione
fiorentina dello IAP - Istituto Arti Pubbliche. Lo IAP ha sguinzagliato
i suoi "ciclisti IAP" perché raccogliessero
le gomme scoppiate da bici, che verranno riciclate e tessute
nel progetto "Mutande per il David". Questi "ciclisti
IAP" hanno anche pedalato e fraternizzato con i ciclisti
di Critical
Mass. Naturale:
c'è un intimo rapporto tra il telaio e la bici. Sono entrambi
delle protesi corporee: modellano spazi coreografici con la ritmica
scansione dei pedali.
I ciclisti intersecavano saltuariamente l'infinito corteo e,
per il puro e semplice fato di essere in bici, venivano accolti
con applausi e sorrisi, persino da parte delle forze dell'ordine.
Queste forze dell'ordine (o per chi lo preferisca, noi inclusi:
le "forze di quest'ordine") avevano pure schierato
i loro cavalli con paraocchi e visiera di plexiglas antisommossa
(poverini! ma che fa il WWF? sta a pensare solo ai Panda? Logo
o no logo? Questo il problema!). Qui dobbiamo lodare i ciclisti
di Critical Mass, non tanto per essere stati gli unici a raggiungere
il consolato USA (in zona più che rossa), quanto perché
lì davanti, si sono imposti il "silenzio campanelli"
(da bici, più campanacci, trombette, tromboni e quant'altro).
Altrimenti, quei poveri Cavalli della Celere (CC?), si sarebbero
potuti adombrare... imbizzarrendo pure i cavalieri.. Celerini
anche loro, ma senza il grande cuore dei cavalli (perche l' homo
è una specie imperfetta). Provocando un orrendo trito
misto di cavalli, biciclette e cristiani (cristani qui s'intenda
nel senso generico di "membri del genere umano")...
Fortuna che il ciclista conosce le leggi (non giuridiche o morali
ma fisiche) del traffico. Questa non è sua speciale virtù,
è pura legge della sua sopravvivenza.
Si è detto abbastanza
"de cyclis et byciclis" tessili o tessimili.... passiamo
agli anarchici, tessili o tessimili. A prescindere
dal Social Forum ufficiale (sponsorizzarto e autorizzato dal
Comune, per le sue strategie politico-turistiche), alcuni (ma
non tutti... altrimenti, che anarchici sarebbero?) insomma, alcuni
individui che ci tengono a definirsi anarchici, hanno indetto
vari eventi teatrali e musicali, gastronomici e librari nella
sede (francamente illegale) della centralissima Piazza del Porcellino.
Questa piazza sta appena a due passi da Ponte Vecchio ed ha un
porticato rinascimentale (ahi Oriana, che si fa?!). Il porticato
è la sede diurna di certe bancarelle, gestite da pellai
iraniani. Chiuso il mercato iranico, questi anarchici scendono
in piazza e vi inscenano uno spettacolo teatrale. Soggetto: il
Black Bloc. Soggetto indubbiamete interessante. Se non altro
perché, da oggetto di universale esecrazione, qui si intravedono
soggettività, emozioni e motivazioni di questi mitici
teppisti politici (il cui principale difetto, a nostro giudizio,
non sarebbe il teppismo ma piuttosto la politica... che sarebbe,
sempre a nostro giudizio, droga assai più pesante ed incurabile).
Dopo
questa catarsi teatrale, segue performance
interattiva di arte tessile,
esplicitamente ispirata ai "Netforme" di Bruno Capatti,
da lui performato nel recente Fifofé fiorentino. Della lotta nonvioenta
a pallate di gomitoli, resta tra i classici archi del portico
una installazione di fili, che interagisce con i corpi di passaggio
come una benigna ragnatela. Non crediamo che alcuno dei soggetti
implicati nella ragnatela sia mai stato o abbia mai intenzione
di entrare in biennali, simposî o quant'altro di tessitura
a fiber art. Oltre tutto, viaggiano semre con un un monte di
cani e non li farebbero entrare. Invece qui: "fiber art
per tutti", come direbbe Silvio Berlusconi.
Tutto quello che abbiamo appena scritto, è tutto quanto
riusciamo a raccontare sugli eventi tessili o tessimili, che
sono avenuti in margine al FSE fiorentino. Chi potesse saperne
di più, è pregato di farcelo sapere... sarà
pubblicato con gioia.
Passiamo agli interventi
ufficiali. Possiamo solamente riferire che, all'interno della
Fortezza (lì dove si svolgeva l'ufficiale FSE), all'interno
dello stand della Associazione Nazionale
Arti e Mestieri..., Adele Vigo e Marina Costantino hanno tessuto
a mano uno "Striscione della Pace" per la grande sfilata
di sabato 9. Non abbiamo voluto pagare l'ingresso in Fortezza
(10 Euro) né ci è poi riuscito di notare lo "Striscione
della Pace", nell'immane confusione del corteo. Speriamo
di averne al più presto immagini e notizie, che non mancheremmo
di pubblicare.
All'interno del corteo, siamo riusciti invece a notare la performance
di Lorenzo Pezzatini, artista del "Filo"
in tuta assai poco mimetica, con il suo fucilino interamente
rivestito dal celebre "Filo". La performance di Lorenzo
(con l'elmetto, la barba e gli occhiali) è comparsa su
tutti i media. Ma al di là del meritato successo individuale,
qui ce ne rallegriamo per la Fiber Art che, ancora una volta,
uscì di galleria e filò per più comuni carreggiate.
Siccome, con i tessili e i tessimili, la Fiber Art ha sempre
aggregato le arti della carta, non possiamo trascurare la performance
di Ivano Vitali, nella sua veste di Tamburino,
vestito unicamente di strisce di giornale (per l'occasione: rosse
in prevalenza).
Dopo e prima di questi, sempre nel corteo, abbiamo notato vari
esempi anonimi di fiber art. Infatti, ogni striscione fatto a
mano può rivelare una qualche creatività materica,
cromatica o compositiva. Questa travalica il mero significato,
più o meno politico (che, in fiber art, non è scandalo
né novità: chi ha ordinato gli arazzi dei Gobelin?)
Tra migliaia di drappi, creativi e manufatti, rattrista la seriale
banalità industriale delle vecchie e nuove bandiere (di
partito o della pace)... e dei grembiulini griffati CGIL, indossati
da ciascun disciplinante di questo sindacato.
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