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Velluti a Venezia Giampaolo Dal Maso







"Il genio della tradizione, otto secoli di velluti a Venezia - La tessitura Bevilacqua"
Venezia, Palazzo Ducale, 16 Febbraio - 15 Maggio 2004

L'incontro con la Tessitura Bevilacqua inizia dalla tessitoria, situata nel Sestiere di S.Croce, al numero anagrafico 1320, vicino al Campo di S. Zan Degolà (S.Giovanni decollato), a circa dieci minuti di strada dalla stazione ferroviaria di S.Lucia.
All'entrata una targa: Luigi Bevilacqua s.r.l. non richiama in alcun modo alla produzione che ancora viene svolta all'interno. Entrando, alle pareti di un lungo corridoio, attestati di partecipazione e premi collezionati dalla ditta, si sbuca poi in un grande locale, per buona parte interamente occupato da file di telai jacquard che consentono a mala pena il passaggio di due persone tra uno e l'altro.
Nella parte illuminata da vetrate, la luce piove dal soffitto su un grande orditoio circondato da scaffalature in cui sono conservati i cartoni per i telai jacquard. Il locale sembra rimasto tale e quale se si confrontano le foto che compaiono sul catalogo e che risalgono alla prima metà del 1900.
Sempre le foto illustrano le maestranze, quasi totalmente femminili che dovevano riempire quegli spazi che appaiono, ai nostri occhi, oggi così angusti per tante persone. Ancor oggi i telai hanno in produzione alcune delle stoffe che si potranno poi vedere, come campioni, nella mostra a Palazzo Ducale, o nello show room adiacente alla sala dei telai. Vedere questi telai e le ragazze che vi lavorano, è sicuramente un'esperienza unica sembra una magia il fitto intreccio dei fili che scaturisce dall'ordito che forma il fondo e dal secondo ordito costituito dai fili che provengono dai rocchetti della cantra. I gesti precisi, quasi meccanici delle ragazze richiamano la necessità di un'esattezza meticolosa per una produzione dai costi elevati visto che in una giornata di lavoro vengono realizzati alcune decine di centimetri di tessuto e la sola messa in opera delle migliaia di fili richiede da uno a più mesi di lavoro.
Sempre il catalogo della mostra testimonia come la tessitura Bevilacqua inizi a svolgere la sua attività nel corso del 1800, organizzandosi in forma d'impresa nel 1875, rilevando macchinari, materiali serici e maestranze da una più antica tessitoria situata a Castello. Nel 1800 vi è il tentativo di risollevare le sorti di un'arte, ormai in decadenza, dopo la fine della Repubblica e lo scioglimento delle corporazioni, avvenuto nel 1806 ad opera dell'Amministrazione napoleonica, "sostituendo al concetto tradizionale di qualità una più moderna impostazione capitalistica fondata su industrializzazione ed abbassamento dei prezzi".
La ditta reagisce oggi alla concorrenza della produzione effettuata con i telai meccanici continuando a realizzare quei tessuti in velluto soprarizzo che richiedono un intervento manuale delle tessitrici.
Spostandosi poi a San Marco, al primo piano di Palazzo Ducale nel salone del Piovego, si può vedere uno dei telai jacquard, smontato dalla tessitoria e rimontato al centro del salone e nelle bacheche campioni di tessuti: velluti soprarizzo, lampassi, damaschi, della Ditta Bevilacqua. che risalgono ad un periodo dalla fine del 1800 alla prime metà del 1900. Sono anche presenti alcuni campioni più antichi della fondazione Cassa di Risparmio di Venezia. Come mai allora il titolo così ambizioso della mostra: "Il genio della tradizione, Otto secoli di velluti a Venezia: la Tessitura Bevilacqua"?
La ragione, oltre che di richiamo pubblicitario, sta nello sforzo realizzato dalla Ditta Bevilacqua di riproduzione, su telai semi-manuali jacquard, dei tessuti secondo criteri stilistici e cromatici del passato veneziano. Nella mostra compaiono anche tessuti realizzati nel secondo quarto del 1900, in stile liberty e déco, per effetto di collaborazioni con artisti e disegnatori e commesse specifiche.
Accanto ad alcuni campioni di tessuto vi sono anche le "messincarta" cioè i disegni su carta millimetrata che permettono la realizzazione della sequenza dei cartoni per il funzionamento del telaio jacquard. Un tavolino, esposto accanto al telaio permette di comprendere, anche ai non esperti, come sono realizzati tali cartoni.
In conclusione una mostra utile per apprezzare l'attività di una delle poche tessiture ancora attive a Venezia ma soprattutto per avvicinarsi ad una produzione per molti secoli così importante per Venezia. Da questo punto di vista il catalogo (36 Euro), reperibile al book shop di Palazzo Ducale, è uno strumento indispensabile, spiace che non sia stato predisposto un manualetto ad un costo più contenuto che potesse svolgere tale importante opera di divulgazione.
Per quanti fossero interessati il biglietto d'ingresso della mostra è quello cumulativo che consente la visita oltre che al Palazzo Ducale al Museo Correr, Museo Archeologico ed alla Biblioteca Marciana, tutti nei pressi di San Marco. Occorre tuttavia tener conto che per acquistare i biglietti vi sono spesso lunghe file.
Giampaolo Dal Maso

Mostra
: Il genio della tradizione, otto secoli di velluti a Venezia ­ La tessitura Bevilacqua Palazzo Ducale, Salone del Piovego. Orario: lunedì ­ mercoledì - giovedì 9.30 ­ 17.00, martedì ­ venerdì 9.30 ­ 14.30, sabato apertura esclusivamente per visite guidate con prenotazione obbligatoria per un minimo di 10 persone. Fino al 15 maggio 2004.
Info: Palazzo Ducale da lunedì a venerdì Tel.: 041-2710144, Tema cultura Mogliano Veneto Tel.: 041-5931190 fax 041-5936242 e-mail temacultura@libero.it Biglietto d'ingresso 11 Euro valido per l'entrata ai musei veneziani sopra indicati e per la visita alla tessitoria orario 11 ­ 13, 15 ­ 17 da lunedì a venerdì, sabato 10 ­ 13. Meglio telefonare prima tel.: 041-721566
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