

Bruno Capatti

Javier Ortet Castillo

Lorenzo Pezzatini
Santini - Del Prete |
Il 21
di settembre, tra le piante secolari e i portici moderni del
nuovo CPA di Firenze (www.ecn.org/cpa), ha luogo il Fifofé:
memorabile serata di "installazioni
e performance sul filo, con qualsiasi oggetto filiforme senza
alcun limite di materiali".
Oltre all'incontro con il pubblico di un ambiente non galleristico
né museale, questo Festival ha voluto collegare artisti
"performativi" con artisti di area "fiber",
compreso chiunque altro volesse mantenersi sul Filo. E' il caso
di Javier Ortet Castillo, che scalda a fiamma e forgia
dei fili di ferro per intrecciarli con l'aiuto del pubblico.
Lorenzo Pezzatini celebra qui degnamente la sua
ventennale ricerca sul Filo performandosi in un monumento, non
equestre ma ciclistico e illuminato. Lui pedala azionando una
dinamo, che alimenta (ovviamente con un filo) due lampade a mano
da segnali per i treni, in pugno dalla coppia in divisa Santini - Del Prete, non artisti ma ferrovieri.
Ai piedi di questo monumento, Bruno
Capatti scatena una
battaglia a palle di lana. Più morbide e calde che quelle
di neve, sgomitolandosi, irretiscono tutto (e tutti) fino ai
più alti rami degli alberi. Ivano Vitali, artista del
quotidinano, irretisce lievemente coi suoi fili di giornale tutto
il portico del CPA. Tra queste filiformi informazioni, si svolge
il filo poetico di Franco
Piri Focardi, in
team con Suonidanza. I più fortunati tra
il pubblico, assistono all'evento dondolando su una elastica
rete di camere d'aria, installata per l'occasione da Luciano Ghersi. Nel più tranquillo salone adiacente,
si può consultare un libro sul filo, enorme collage di
Elena Savini Pierallini, tra le ali di tulle dell'imponente
personaggio che Luca
Da Silva ha qui installato
in un vaso con l'acqua, come un fiore reciso. Giovanni e Renata Strada, ambulanti performer, spingono il loro carrello
di lattine di coca, tutte legate (col filo) a un artistico totem.
Dopo di che, anche gli artisti devono mangiare, invitati a una
tavola di 200 coperti. Qui si celebra, in veranda lato Arno,
il 12° compleanno della prima occupazione del CPA Firenze-Sud,
poi sgomberato grazie alla Coop (chi può farti di più?),
oggi nuovamente installato nella ex-scuola con parco di via Villamagna.
Risalendo al primo filo del Festival, è costruito
da Eva Basile, che inanella qui all'uncinetto
fibre di ogni genere. Poi inaugura il Festival camminando sul
filo. Maglia su maglia, scalino su scalino, fa da guida per il
labirinto del CPA, fino alla sala telai di TessereLiberi: il laboratorio autogestito
di tessitura africana. TessereLiberi ha ordito, tra l'altro,
tutto questo Fifofé.
Giulia Nochers
"FiFoFe -
Fili Forme Festival"
catalogo in composizione su
www.hypertextile.net/tessereliberi/FiFoFe (attenzione alle maiuscole!)
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