TESSIMILIA = tessitura a mano + ARTI TESSILI et SIMILIA
| Pubblichiamo
questa lettera anche se non ci parla affatto di tessile. Sappiamo
dalle lettere precedenti che Bruno Giaccone fa tessere i "suoi"
detenuti". In quanto ex detenuto, avrei gradito qualche informazione non soltanto sulla condizione delle carceri USA ma anche sulle carceri irakene. Wm Gi |
Asti, 7 aprile 2003
Care amiche a cari amici,
quello che penso della guerra che sta sconvolgendo il mondo
penso lo sappiate, soffriamo le stesse
preoccupazioni per la sorte di coloro che vivono giorni di terrore,
di angoscia, di lutti. Vorrei che ci ricordassimo anche di coloro
che sono
in carcere, che sono nelle carceri dei paesi in guerra, sia in
Irak che negli stati della cosiddetta "coalizione".
In Irak ci sono carcerati che sono tali perché hanno
violato la legge, commesso dei reati, e anche carcerati per motivi
di opinione, per tutti
sono molto preoccupato: mentre le bombe cadono e seminano distruzione
e morte, ci sarà forse qualcuno che correrà ad aprire
loro le
porte per non lasciarli morire in gabbia?
Se mancano luce, acqua e generi alimentari, quando arriveranno gli aiuti qualcuno porterà loro da mangiare e da bere?
Negli USA ci sono prigionieri di guerra, soprattutto alla base
di Guantanamo dove , attraverso le agenzie umanitarie, sappiamo
essere
disattesi i più elementari diritti umani e la tutela minima
della dignità della persona e pare siano praticate sottili
e crudeli metodi di tortura:
chi si occupa di loro?
Per non parlare delle famiglie che spesso non hanno notizie dei loro congiunti.
Anche nelle nostre carceri si vivono con angoscia questi giorni
di guerra, forse con più consapevolezza, perché,
ad esempio, anche nelle
nostre carceri, a causa di oggettivi problemi di comunicazione
o delle scarsissime possibilità economiche, molti immigrati
non riescono da
tempo a comunicare con i loro famigliari.
Vi prego di non dimenticare i carcerati, anche se sono persone
che hanno sbagliato: stanno pagando per le loro colpe, noi spesso
non
paghiamo per le nostre, ma altrettanto spesso non siamo meno colpevoli.
In carcere o incontrato uomini che nella vita da liberi giudicavano
volentieri il comportamento altrui e si ritenevano migliori; oggi
si sono ricreduti: in carcere non è possibile ingannare
se stessi come lo si
riesce a fare facilmente fuori. Dietro quelle sbarre ho visto
vere e sincere conversioni di vita e di pensiero.
Oggi ho incontrato un ragazzo che sto seguendo e che ha ottenuto
la possibilità di lavorare all'esterno, non sono in grado
di descrivervi la
sua gioia di lavorare, più che di uscire almeno di giorno
dall'istituto. L' ho riaccompagnato al termine della giornata
ed era contento,
anche se rientrava dietro le sbarre. Ce n'è abbastanza
per rifletterci seriamente.
Come sempre ho bisogno del vostro aiuto: scarpe, indumenti
in buono stato, quaderni, penne a sfera del tipo trasparente senza
scatto,
matite colorate, album da disegno e denaro per le piccole spese:
sopravvitto, per l'igiene personale, sigarette e tutte quelle
cose che non si
possono portare dall'esterno, telefonate.
Per ogni informazione potete contattarmi al tel. 0141 294184
o all'indirizzo elettronico: brunogiaccone
tin.it
Vi saluto molto fraternamente e vi ringrazio per l'attenzione
Bruno
Caro bruno....