Nonostante
l'apparenza, "www.tessereinrete" non è affatto
un sito web. E' introvabile su
Internet, neppure come "sito in costruzione": il dominio
"www.tessereinrete.it, .net, .org, .com, .biz non è
stato registrato da nessuno. Qualsiasi burlone potrebbe appropriarsi
del tutto legalmente di questo sito tuttora inesistente e approfittarsi
della situazione, diffondendo informazioni strampalate tra gli
incauti che accedessero alle sue pagine... ma in fondo, non ne
vale la pena.
Tutto sommato, è meglio che "www.tessereinrete"
rimanga nel profondo del non essere, come fulgido esempio di
una realtà virtuale al quadrato: ancora più virtuale
della rete virtuale di Internet. Qui si tratta (in realtà
e in apparenza) di fiber-art, cioè di un fenomeno che
è ancora più irreale del dominio nel quale ambirebbe
a manifestarsi: il già fantomatico mondo dell'arte. La
fiber-art che rientra (o vorrebbe rientrare) nell'arte, come
arte elevata alla seconda impotenza.
"www.tessereinrete"
è il nome di una mostra: è la 13a reincarnazione
di "Miniartextil - rassegna di arte tessile contemporanea". La reale novità non é il tema
di quest'anno (www.tessereinrete): data l'ovvia (o presunta)
libertà dell'artista, ogni tema è pretestuoso per
qualsiasi mostra d'arte! Nuova è piuttosto la "feroce
selezione" che si vociferava. In effetti, quest'anno non
bastava sganciare 80.00 Euro per essere inclusi nella mostra,
+ 5O.00 opzionali l'inclusione al suo sito Web... per 12 mesi
mesi e non oltre (ovviamente, il sito web non è www.tessereinete,
si chiama www.miniartextil.it). Perciò quest'anno, i fibrartisti
non hanno più pagato un sicuro biglietto dell'autobus
ma un incerto biglietto di lotteria. Tra i 235 generosi contribuenti
(per un totale di 18.800 euro), solo 57 sono stati ammessi dalla
Giuria.
E vediamo
che giuria, a cominciare dal catalogo che,
in copertina, riproduce l'opera tessile di una certa Arlette
Vermeiren Zuccoli"... chi era costei? Lo apprendiamo dal
catalogo, a pagina 92. Qui apprendiamo che, dopo una anonima
mostra a Beauvais nel 2002, la Zuccoli ha partecipato a una mostra
nel "Museo dello Zucchero" di S.te Croix Laudun (è
in Francia) e (niente di meno che) a "Miniartextil 2003,
Como". Ovvero: l'artista qui ha incluso nel suo curriculum
la stessa mostra alla quale intendeva partecipare... Raffinato
espediente concettuale! E' un peccato che Borges sia già
morto, forse ci avrebbe scritto un bel racconto. Lasciamo perdere
la letteratura: la Zuccoli è, in realtà, Direttore
Artistico per la Ricerca Tessile alla "Fondation de la tapisserie,
des arts du textile et Muraux de la Communauté Francaise
du Belgique". Avviso gratuito ai fiber-artisti: appunto
in Belgio, la patria degli arazzi, si prepara la prossima Triennale
di Tournai...
Intanto
(udite udite!) ritroviamo la stessa
Vermeiren Zuccoli (oltre che in copertina e in catalogo) nella
stessa giuria di Miniarterxtil, insieme al dolciastro critico
Caramèl e al babbo della mostra Mimmo Totaro... e basta
(qui sta tutta la giuria, perche il 3 è numero perfetto).
La Santissima Trinità della giuria ha assegnato "all'unanimità"
il Premio Antonio Ratti 2003 a Marisa Bronzini, fiber artist
comasca nonché erede della conterranea (comasca) manifattura
tessile. Brava comunque, è sempre la Bronzini... nonostante
il suo pesante pedigree... e nonostante il plexiglas (o vetro-resina?),
che ha imposto al suo lavoro. Plexiglas (o vetro-resina?) di
rigore come l'abito da sera, nel feticismo fiber-artistico.
La virtualità
esponenziale di "www.tessereinete" come evento collettivo di fiber-art non esclude
infatti,a priori, un reale valore degli individui che, a vario
titolo, ne siano irretiti. Bravi comunque, certi altri artisti,
selezionati in "mini" (a pago) oppure invitati espressamente
(e si presume, gratuitamente) per realizzare maggiori installazioni.
Le due classi di artisti si intersécano con voluta ambiguità
tra una pagina e l'altra del catalogo. Ma c'è un criterio
certo per distinguerle: i "mini" non hanno diritto
alla pubblicazione del loro curriculum... gli toccano solo 2
righe nella asciutta lista anagrafica dell'ultima pagina (nato
a..., vive e lavora a...). In compenso il Caramèl, critico
fisso di Miniartextil, dedica ancora a ciascuno di questi una
riga supplementare all'interno del suo testo introduttivo...
citando più che altro, le dimensioni dell'opera. Il suo
riferimento puntiglioso e concettuale al centimetro può
sembrare una vera novità nella prosa critichese... Ma
è più verosimile che la prosa del Caramèl
sia pagata un tanto a cartella e lui, tante cartelle doveva riempire.
Ilona Sergiuch, novembre 2003