Ivano Vitali
diario 99
http://www.dadacasa.com/arf/pagine/diario99.html
  "Faccio e brigo" e alla fine convinco gli amici de
"La Casa dell'Arte" a seguirmi per una "visitazione" al Museoaperto di Triana - Roccalbegna (GR). Alle ore 14,30 del pomeriggio di sabato 14 agosto vado a casa di Alberto Morelli. All'appuntamento manca Enrico Mori, mentre Franco Santini ci aspetta a Vada. Prima di lasciare Rosignano Solvay ci mettiamo sulle "tracce" di Enrico. La sua auto viene notata davanti a casa. Raimondo Del Prete dopo poco lo trova al "Circolo" vicino, mentre gioca a carte con gli amici. In auto si discute della performance "Insigne". Si tratta della realizzazione di un piccolo corteo "creativo" con bandiere, gonfaloni, costumi, strumenti musicali ... da realizzare negli ultimi 200 metri prima del Museo. Si discute dell'ordine da dare al corteo, di chi deve leggere il proclama scritto su un "quotidiano-pergamena" a conclusione della nostra performance. Segue il testo: "Udite, udite! ... Gli artisti de' "La Casa dell'Arte" di Rosignano M° qui convenuti, invitano tutti i presenti a unirsi a loro, con le proprie insegne materiali o spirituali in nome della molteplicità, creatività e solidarietà". Dopo tre ore di viaggio con Morelli alla guida della sua spaziosa Volvo si arriva nei pressi del Castello Piccolomini di Triana. Un cartello "Festival Toscana delle Culture" ci avverte che siamo arrivati e che occorre proseguire a piedi. Parcheggiamo l'auto un po' distante perché un grosso alano seduto davanti all'osteria ci mette soggezione. Non passa la proposta di sfruttare il fattore sorpresa per una migliore riuscita della performance e così Franco e Raimondo vanno in avanscoperta ... ad avvertire della nostra presenza e a cercare un cameraman che documenti la performance, dal momento che nessuno si è attrezzato di macchina fotografica o cinepresa. Quando finalmente ritornano, Raimondo ci comunica che il pubblico che ci attende è composto ... da tre persone più Gianni Donaudi che è arrivato la mattina proveniente dalla Sicilia e sta ancora riposando. Superato lo choc decidiamo di sfilare ugualmente in corteo e realizzare una performance dove siamo artisti e pubblico insieme. Quando partiamo il grande alano ci guarda con sospetto e noi facciamo i primi cinquanta metri in silenzio, poi ci scateniamo. In testa al corteo suono un tamburo ricavato da un bidone di latta e ricoperto con un collage di carta rossa strappata da alcune riviste. Sono a dorso nudo con un copricapo ed una gonna lunga fino alle caviglie e fatti con strisce di quotidiani. Dietro di me Enrico: è felice di alzare come una grande bandiera il suo lenzuolo dipinto con un "volo di gabbiani". Alberto porta il suo gonfalone di cartone color oro e con alcune margheritone ritagliate e incollate in un gioco compositivo di pieni e vuoti. Infine appaiati "I Santini Del Prete" a cavallo. Vestiti da ferrovieri cavalcano "sagome" di cavallini di legno il cui bastone tenuto tra le gambe termina con due rotelline. Il mio rullo di tamburo viene accompagnato dai fischietti dei due ferrovieri e dal flauto verde di Enrico. Quando arriviamo in prossimità della colonica trasformata in "Museoaperto", ad accoglierci c'è Liuba Picini che documenta con la macchina fotografica il nostro arrivo; alcune persone ci seguono. Dalle finestre del primo piano si affacciano Paolo e Gianni. Franco legge solennemente il proclama al pubblico e dopo aver messo la firma nel libro delle presenze esposto all'ingresso, entriamo a visitare la colonica le cui stanze sono piene di oggetti, sculture, disegni ... Sono piccole opere degli artisti di tutto il mondo e rappresentano una moltitudine di espressioni artistiche. Sul programma del catalogo del Festival Toscana delle Culture - Laboratorio internazionale di teatro, musica e arti visive promosso dai Comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Cincignano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano si legge: Il Festival estivo dell'Arte Definit-iva ha luogo in Museoaperto, di conseguenza non può che essere aperto a tutti, senza alcuna distinzione fra "artisti e pubblico".Ciascuno è invitato a portare elementi o frammenti della propria passione creativa ... E' completamente autogestito. La sua vitalità è affidata all'interazione del pubblico, che è coinvolto nelle più varie azioni di dono: come minimo, portare una candela, perché in Museoaperto non c'è corrente elettrica. L'happening d'arte è a cura di Luther Blissett (direttore), Luciano Ghersi, Caterina Gualco e Liuba Picini. Ulteriori informazioni sono sul sito: http://members.tripod.it/museoaperto. Finita la visita al Museo accettiamo l'invito di Liuba e ci spostiamo tutti sulla cima del Monte Labbro per una visita ai Giurisdavidici Lazzarettisti in preghiera. Attraverso una strada sterrata raggiungiamo il parcheggio più alto del monte, poi proseguiamo a piedi. E mentre salgo non posso non sentire divertito il commento di due visitatori che incontro: "cosa ci fanno le ferrovie dello Stato sul Monte Labbro? (riferito a "I Santini Del Prete" ancora in divisa). Il sole è al tramonto e nonostante un poco di foschia, il panorama, la quiete e il luogo mi appaiono incantevoli. Dal punto più alto e con in testa il copricapo di strisce di quotidiani che sventolano mi sento come uno sciamano. In quel momento Enrico mi vede e con le mani imita gli scatti della macchina fotografica. Dal piccolo piazzale sottostante, attraverso un'apertura nella roccia raggiungiamo una celletta dove una decina di persone sono raccolte in preghiera attorno a un piccolo altare costruito nella parete della roccia; leggono e commentano brani di vita di David Lazzeretti. Ripartiamo per Rosignano che è ormai buio. Nei pressi di Arcidosso ci fermiamo alla trattoria "Al Paradise" e ceniamo con specialità locali, soprattutto ai   funghi. L'allegria non manca e, a completare l'atmosfera Raimondo ed Enrico si esibiscono in auto con canzonette napoletane.

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