Il Manneken Pis di Bruxelles
è la statua abbigliata più celebre dell'Occidente:
questo bronzeo pisciatore cambia vestito continuamente, per adeguarsi
alle più varie occasioni. Meno noto è il Giuseppe
Verdi di Trieste, che indossa una semplice sciarpa quando soffia
la bora. Il Giuseppe Garibaldi genovese si limita a impugnare
una bandiera rossa, in occasione di particolari manifestazioni
di piazza. Altri effimeri casi di abbigliamento monumentale sono
variamente attestati (Nota 1).
L'abbigliamento monumentale è una prassi comune
nell'Africa e nell'Asia ma in generale, è oggi poco diffuso
nell'Occidente. Storicamente, non è sempre stato cosi,
sebbene la storia ufficiale dell'arte abbia sempre trascurato
questo aspetto dell'Arte Pubblica (come del resto ne ignora ben
altri). La statuaria però, non si è mai circoscritta
alle "pure forme eterne".
Persino gli archetipi marmorei della Grecia classica erano,
non solo dipinti periodicamente con colori sgargianti. ma anche
abbigliati con vestiti e gioielli. La testimonianza più
celebre in proposito, riguarda il gigantesco peplo di Pallade
nel Partenone: ogni anno le fanciulle di Atene gliene tessevano
uno nuovo. Poi, tra la folla vociante dei giovani maschi, le
fanciulle sfilavano fino all'Acropoli con il telo dispiegato
e lo mettevano infine addosso alla dea.
E' pure attestato che il David di Michelangelo, quando
fu inaugurato le 1504, impugnava una fionda dorata. Era dorato
anche il tronco d'albero che rinforza l'appoggio sulla gamba
destra. David inoltre, indossava una ghirlanda, consistente in
"un filo di ottone con ventocto foglie di rame". Non
è riferito con esattezza se la ghirlanda fosse posta in
capo oppure sul ventre, per velarne i genitali (Nota 2). Gli studiosi tuttora dibattono tra le due ipotesi.
Francesco Caglioti (Nota 3),
oltre a propendere per genitali, é convinto che il David
, in occasioni particolari, sfoggiasse anche una corona di autentiche
fronde vegetali. Del resto è una pratica attestata anche
per altre celebri sculture, come la Giuditta di Donatello, che
si inconorava di ulivo. Perciò la recentissima incoronazione
con fronde di mimosa (Nota 4),
rispetta la più antica e universale tradizione. La mimosa
sul David per l'8 marzo 2004, pur circoscritta da un ambiente
museale (l'Acccademia) e riservata a un pubblico ristretto (Esperti,
Politici e Stampa), costituisce un precedente che certo non può
essere ignorato dai tenutari dei Beni Culturali (Nota 4),.
Nota 1
Leopoldo II o Canapone
http://www.hypertextile.net/ghersi/testi/poncho/intro.htm
Colosso di Arcidosso
http://www.hypertextile.net/ghersi/testi/arcidoss/ARCcolos.htm
Nota 2
R. Ristori, l'Aretino, il David di Michelangelo e la "modestia
fiorentina", Firenze Olchi, II serie, vol? XXVI, 1986, pp.
77-97.
Nota 3
Francesco Caglioti (Donatello e i medici, Storia del David
e della Giuditta, Fitenze 2000)
Nota 4
Istituto Arti Pubbliche > Dalla
Mimosa a le Brache
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(domande frequenti)
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