Firenze, dicembre 2003
C'è una pista ciclata che scorre ininterrotta sulla
riva di Oltrarno, tra i Ponti alle Grazie e di San Niccolò.
Qui, sull'ampio marciapiede dei Lungarni Serristori e Cellini,
il ciclista metropolitano gode di ampi orizzonti di cielo e di
bei panorami sul Centro Storico.
E' la più bella pista ciclata di tutta Firenze:
celebrata dall'Altissimo Poeta e dall'arte spontanea
del popolo ciclistico, che qui pedala e scampa dai feroci auto-nottambuli.
Una lunga striscia bianca è comparsa in questi giorni
lungo tutto il percorso della pista.
La striscia prelude alla legalizzazione di questo celebre
percorso ciclistico che il Comune, infine, dichiara "Pista
Ciclabile", alla vigilia delle prossime elezioni e senza
sottrarre nppure un centimetro alle automobili.
Il grandioso programma sull'estensione delle piste ciclabili
si realizza così a buon mercato... a parte i 24.000 Euro assegnati dal Comune
a Pompei. |
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COMUNE DI FIRENZE
PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE
Numero: 2003/DD/10913
Del : 09/12/2003
Esecutiva da: 10/12/2003
Proponenti : Direzione Mobilità
OGGETTO: Impegno di spesa di ¤. 24.000 per conferimento al Sig. Renato Pompei, in qualità di presidente dell'Associazione
Città Ciclabile dell'incarico di consulenza concernente
l'istituendo Ufficio per la Mobilità Elementare.


febbraio 2004
Come andrà a finire (forse):
http://www.firenzeinbici.net/
firenze/lungarni/cellini_serristori.asp
e
http://www.firenzeinbici.net/
notizia.asp?id=179 |
8 dicembre 2003
Polemiche per la pista sui lungarni
http://www.firenzeinbici.net/notizia.asp?id=164
Fa discutere
la nuova pista ciclabile sui Lungarni Cellini e Serristori (con
prolungamento sul lunganro Torrigiani). Se ne occupa La Repubblica
di Firenze con un ampio articolo a firma di Massimo Vanni. Titolo
«La pista ciclabile? Sul marciapiede». (...)
Renato Pompei
(presidente dell'Associazione Città Ciclabile e consulente
dell'ufficio mobilità alternativa) rivendica la paternità
della pista:
«siamo stati noi a suggerirla: quel marciapiede è
largo quasi 3 metri ed è in linea con il codice della
strada». (...) Giorgio Del Plato (uno dei primi "amici
della bicicletta" fiorentini) si esprime negativamente sulla
realizzazione, ed aggiunge che è sbagliato confinare le
biciclette in piste loro riservate, quando sarebbe meglio dedicare
intere strade a pedoni e biciclette. (...)
La pista ciclabile deve essere larga almeno 2 metri e mezzo (da
codice della strada), se il marciapiede è largo 3 metri
in tutto, ai pedoni rimane solo mezzo metro. Vediamo infatti
nella foto come la parte con il simbolo della bicicletta sia
notevolmente più larga di quella con il simbolo del pedone.
(...)
Curiosa la sistemazione delle fermate dell'autobus; la pista
ciclabile svanisce prima della fermata e ricomincia dopo. (...)
Riteniamo che, a norma di codice della strada, il ciclista debba
scendere di bicicletta, spingere a mano fino a dopo la fermata,
e risalire. Diverso sarebbe se il cartello di fine di pista ciclabile
fosse accompagnato da quello di inizio di tratto promiscuo pedoni-ciclisti
(cartello con pedone sopra e bicicletta sotto), che consentirebbe
ai ciclisti di restare in sella.
Quale è la situazione reale? Semplice: i pedoni si guardano
bene dal camminare solo nella stretta parte loro riservata, mentre
i ciclisti non si sognano nemmeno di scendere di bicicletta alle
fermate del bus. Con pericolo per tutti.
La situazione peggiore è quella che si è venuta
a creare sul lungarno Torrigiani: qui il marciapiede non è
più così largo da consentire di separare i percorsi
per pedoni e per ciclisti, di conseguenza è stato messo
il cartello di percorso comune pedoni-ciclisti. Un marciapiede
su cui si è autorizzati ad andare in bicicletta, insomma.
La situazione è assai difficoltosa per i ciclisti, se
consideriamo che questo marciapiede è assai frequentato
(siamo a due passi dal Ponte Vecchio) e che per di più
è ristretto dagli sbalzi anteriori dei veicoli parcheggiati
a spina. La cosa non sarebbe particolarmente grave, se ai ciclisti
fosse consentito NON utilizzare il percorso sul marciapiede (la
pista è fatta male? non la uso!). Purtroppo il codice
della strada obbliga le biciclette ad utilizzare i percorsi a
loro riservati, ove presenti.
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