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Percorsi su Griglia
Ricamo informale con Disabili
Luciano Ghersi, Didattica Tessile
Percorsi su Griglia
Macro-ricamo collettivo con Disabili.
Centro di Diurno di Socializzazione "Istrice" (Scandicci, FI)

 Al Centro si trovano certe griglie di plastica, già utilizzate in particolari Attività di Ricamo. Questo articolo di ferramenta, usato normalmente per chiusure e recinzioni, ha fornito un canovaccio elementare, su cui ricamare con un grosso ago spuntato. Un tale canovaccio di fondo, non dà certo un effetto gradevole. Qui importa che la griglia, rada e rigida, risulti utile per acquisire elementari abilità manuali e competenze logiche (o più precisamente topologiche).
 Per semplificare, accelerare e variare questi particolari ricami
eliminiamo ago e progetto compositivo. Quanto al Filo da ricamo, manteniamo la solita "treccia", già utilizzata nei "Tappeti Istrice" (Nota 4 in "Tappeti"). Si potrebbe utilizzare un qualsiasi grosso filo, ad esempio di lana tipo Smirne a 3 o 4 capi, un qualsiasi spago o cordoncino, anche un filo elettrico. Non importa il materiale, basta avere qualche scelta di colori.
 Per ciascun punto del ricamo con l'ago, si dovrebbe fare scorrere l'intera gugliata di filo. Eliminando l'ago, non soltanto si elimina questo lungo scorrimento; si evita pure di infilare la cruna ogni qual volta si esaurisce la gugliata. Di fatto, qui si elimina pure la gugliata, cioè: il filo non si taglia dal gomitolo, fino a che non si decida di cambiare colore.  Nella
fase iniziatica, l'Operatore annoda il capo del gomitolo a una cella qualsiasi della griglia. La grigia è mantenuta orizzontale tra l'Operatore e l'Utente, il gomitolo è giù in terra (dentro un canestro, così non corre via). L'Operatore fa sporgere un cappio del filo al di sopra della cella con il nodo. Allarga questo cappio attorno a una cella contigua. Da sotto la griglia, fa emergere un nuovo cappio, Tirando questo cappio, l'Utente fa stringere il cappio precedente: ha ricamato un punto Catenella.
 Per ottenere questo risultato, il primo cappio viene chiamato "Pozza". Poi si dice all'Utente: "Allarga la pozza". Il cappio successivo viene chiamato "Pesce". Qui si dice: "
Pesca il Pesce dalla Pozza". Mai dire "pesca il filo"! Farebbe confusione: qual'è il qui filo giusto? I cappi sono due....
 Quando il Pesce ha finamente abboccato, l'Utente ha da tirarlo tutto fuori. Così tirando, restringerà la Pozza. E' una fase delicata: l'Utente non può tirare a casaccio. Se tira il cappio dalla parte giusta, riesce a restrigere bene la Pozza. Se tira il cappio dalla parte sbagliata, disfa tutto il gomitolo e si ritrova in mano un filo troppo lungo da gestire. Qui si può dirgli che il Pesce ha un Capo e una Coda e che "
Non si tira il Pesce per la Coda, ma sempre per il Capo". Se l'Utente persiste a tirare nel verso sbagliato, l'Operatore imprime un bel segnale tattile alle mani dell'Utente cioè: tira la Coda da sotto la griglia. Allora si ingaggia un tiro alla fune... questa situazione comica può suscitare una bella risata, che sdrammatizza e risolve in problema senza troppi discorsi: qui c'è solo da tirare il Pesce per il Capo... e si è ricamato il primo punto Catenella.
 Poi comincia l'Eterno Ritorno del Filo, con una metamorfosi: il Pesce di prima diventa una Pozza, che va allargata attorno una cella contigua della griglia. Da questa cella, emerge un nuovo Pesce. Tirando questo Pesce, si ricama un altro punto e così via.
 La Griglia comicia a riempirsi di
tracce del Filo, che suggeriscono varie deviazioni ai successivi percorsi del Filo. Volendo, si può anche scavalcare e sovrapporre il filo a fili precedenti. Si cambia di Filo e colore, quando questo è finito, o sia venuto a noia, o si voglia contrastare la traccia dei percorsi precedenti.
 Questo
ricamo vagabondo e informale può praticarsi in coppia Utente-Operatore. Allora, le mani dell'Operatore operano sempre al di sotto della griglia. Il percorso del ricamo va sempre rivolto verso l'Utente, dal quale si arriva ad esigere questo: che lui tiri la Coda verso di sé, fino a che sente il Pesce resistergli, e che tiri allora il filo in avanti, verso l'Operatore. Si ottiene in questo modo un ricamo più preciso e un gesto più complesso.
 Quando l'Utente arriva a gestire una sua mano sotto la griglia e quell'altra di sopra, allora può anche ricamare da solo. Si può anche
ricamare a più mani contemporaneamente: è una bella situazione di complicità e di benevola competizione: tra i vari fili e gesti che si incontano: nella griglia, al di sopra e al di sotto. L'effetto estetico di questi lavori è, come al solito fuori discussione. Quanto all'effetto didattico, educativo o terapeutico, sarebbe opportuno discuterne. Di preferenza, dopo avere provato a pesca-ricamare in subnormale...
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